Il cane della prateria ha un nome ben poco appropriato, dal momento che non è nemmeno lontanamente imparentato con i cani, essendo un piccolo roditore, affine piuttosto al nostro scoiattolo. Al suo genere appartengono numerose specie, tutte esclusive dell'emisfero settentrionale. Il cane della prateria ha subito la stessa sorte del bisonte americano; la progressiva colonizzazione delle vaste praterie nordamericane ha ridotto sempre più pesantemente l'habitat di queste due specie. Attualmente il cane della prateria sopravvive in aree ristrette di alcune zone non sfruttate per l'agricoltura. Il comportamento e la biologia del cane della prateria sono molto simili a quelli delle marmotte, con la sola grossa differenza che il primo è fortemente sociale e vive in colonie che contano un numero incredibile di individui.Nessuno può avere un'idea verosimile del numero di cani della prateria che vivevano in America prima della conquista di questo continente, signori assoluti delle interminabili distese d'erba. A causa della sua socialità questo animale scava sempre le sue gallerie in stretta vicinanza con quelle dei suoi conspecifici, cosicché, in conseguenza della numerosissima popolazione, si erano venute formando vere città sotterranee che raggiungevano i 3 m di profondità e che all'esterno erano rivelate solo da un modesto monticello di terra. Si capisce facilmente che la convivenza dell'uomo con questa miriade di animaletti non era possibile, dal momento che i coloni non sopportavano la presenza di un esercito di minatori che scavavano sotto i terreni di pascolo, causando al bestiame cadute e fratture alle zampe.